“Salviamo le Radio Televisioni Locali”, è la Petizione popolare promossa dalla REA – l’Associazione delle emittenti locali e dal sindacato Libersind/Confsal, che ha raccolto 10 mila firme sul portale www.change.org , in difesa di 1450 piccole e medie imprese editoriali a rischio di chiusura con i suoi 5000 dipendenti in organico e del settore dell’indotto.
REA e Libersind/Confsal non chiedono soldi al Governo ma certezze occupazionali attraverso una diversa ripartizione del fondo per il pluralismo dell’informazione, maggiore disponibilità della capacità trasmissiva a prezzi di affitto calmierato, sconto fiscale della bolletta elettrica che pesa sul settore circa 250 milioni/anno per consumi di 50 MW/h necessari ai diecimila impianti di trasmissione per assicurare il servizio d’informazione locale.
I promotori della petizione, Antonio Diomede per la REA e Giuseppe Sugamele per Libersind/Confsal, hanno precisato che “Parlamento e Governo, oltretutto, hanno l’obbligo costituzionale di risolvere la crisi dell’occupazione in un settore delicato come quello delle radio TV locali che svolge un servizio d’interesse generale assicurando il pluralismo informativo e dando voce agli 8000 piccoli comuni e alle 10 città metropolitane” .
A tal proposito, Diomede e Sugamele, hanno richiamato il Capo dello Stato, il quale “di fronte a tale grave situazione , che mette in forse le libertà d’informazione e d’impresa, non può non intervenire come garante della corretta applicazione degli articoli 1, 21 e 41 della Costituzione.
Le 10.000 firme saranno consegnate, al Capo dello Stato, ai Presidenti di Camera e Senato e al Capo del Governo Giorgia Meloni, con una nota di accompagnamento nella quale si legge che “…..Per una Italia di astensionisti, 10 mila cittadini che hanno dovuto pagare 4 euro con carta di credito e firmare con i propri dati anagrafici, rappresenta uno straordinario test di una importante parte della popolazione che crede ancora nelle proprie rappresentanze”.
Roma, 23 dicembre 2022
Non silenziate la voce di chi da voce!