100 TV E 100 RADIO PER UNA LOTTA DI LIBERTA’
(scarica l’intervista “come salvare le emittenti locali” e mettila subito in onda – aderisci al movimento di lotta delle 100 TV e delle 100 Radio info@reasat.it )
https://www.youtube.com/watch?v=RyHYADg4ujE&list=UU0tBITpX223qOSTSfzMhtJA&feature=c4-overview
A valle della Conferenza stampa del 6 marzo di Roma Hotel Nazionale – Piazza Monte Citorio – durante la quale il Presidente della REA, Antonio Diomede, ha illustrato alla stampa e ai Parlamentari presenti il drammatico stato di crisi del settore radiotelevisivo proponendo un provvedimento di legge per salvare 350 imprese e 2800 posti di lavoro, questa mattina il Ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi, e il Sottosegretario della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Luca Lotti, hanno ricevuto il formale invito a definitivamente riparare i guasti prodotti dalla mala politica dei governi precedenti per evitare una inevitabile dura lotta della categoria in difesa della propria sopravvivenza. “Non vogliamo essere considerati come I Forconi dell’Etere, vogliamo essere sentiti per uscire dal malessere in cui la politica ci ha cacciati per creare le condizioni di sviluppo, benessere e pace sociale”, ha affermato il Presidente Diomede al termine delle due lettere tematiche in cui sono esposti sia i problemi relativi alla urgente necessità di rivedere il riassetto radiotelevisivo per riequilibrare la distribuzione delle risorse spettrali anche in previsione del DVB-T2 sia la revisione della normativa relativa alle provvidenze riservate all’editoria radiotelevisiva che alle misure di sostegno in favore dell’emittenza locale quale garanzia per il pluralismo informativo. Da oggi decorrono i canonici dieci giorni di tempo che la REA ha concesso al Governo per convocare una riunione risolutiva dei problemi posti, dopo di che scatterà una battaglia mediatica già annunciata con comunicati che verranno trasmessi sulle 100 TV e le 100 Radio dove il Governo e la Politica in generale saranno additati come gli unici e veri responsabili del caos economico, finanziario e istituzionale del Paese.
Soltanto oggi, per caso, leggo questa pagina e soltanto ora posso esprimere il mio giudizio, che non può che essere di solidarietà nei confronti della quasi totalità della categoria dei giornalisti radiotelevisivi. Naturalmente, sono pochi gli elementi della categoria che si sono adeguati ai sistemi, e, mi sento di aggiungere, ai “compensi” impropri ed esagerati, che chi legifera e governa “motuproprio” si assegna. Nei confronti di quesi ultimi e dei mezzi-busti delle televisioni nazionali o dei protagonisti di infelici esibizioni come quest’ultima della Littizzetto, non posso fare a meno di esprimere, con indignazione, un severo giudizio di condanna!