Rivolta popolare contro il tentativo di golpe
Di Rainero Schembri
Pensavamo che l’epoca dei golpi di Stato militari in America Latina fosse definitivamente tramontata. Invece No. Nella notte tra il 26 e il 27 giugno, in Bolivia il comandante dell’esercito Juan José Zuñiga ha tentato di sfondare con un carro armato la sede del Governo boliviano presieduto da Luis Arce. Per fortuna è stato un autentico Flop. Il Presidente ha subito nominato un nuovo comandante delle forze armate nella figura di José Wilson Sànchez che in poche ore ha fatto arrestare il generale golpista e rimesso le cose a posto. Ma come si è arrivati a tanto?
Formalmente, ad alimentare la rivolta è stato il drammatico calo della produzione del gas sulla quale si basa l’economia del Paese. Poi ci sono le grandi rivalità politiche in vista delle prossime elezioni, tra cui quella tra il Presidente Luis Arces e l’ex Presidente Evo Morales, entrambi di sinistra ed entrambi interessati a diventare nuovamente Presidenti. Infine, è sempre vivo e latente quel secolare virus contratto da una parte dei militari latinoamericani sempre pronti a scavalcare l’ordine democratico. Così è stato tragicamente nella seconda metà del secolo XX in Brasile, Argentina, Cile e Uruguay. E anche in Bolivia dove nel 1964 c’è stato il golpe del generale Ortuno Barrientos e le ditature di Ugo Banzer e Garcia Meza. Quindi, è buona cosa non sentirsi mai del tutto al sicuro, anche se oggi, bisogna riconoscerlo, la gran parte dei militari non mostra alcuna intenzione di sovvertire l’ordine democratico. Però, come per ogni virus, non è male stare sempre in guardia.
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