Filippo Ciavaglia (CGIE): Come cambieranno i Comites e il Consiglio Generale degli Italiani all’estero.

Foto. Nel riquadro Filippo Ciavaglia

Riceviamo e volentieri pubblichiamo una nota informativa dell’ufficio stampa del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero sulle modifiche previste dalla III Commissione tematica in merito ai Comites (Comitati degli italiani all’Estero), e del CGIE.  Queste strutture sono fondamentali nella tutela dei diritti degli italiani all’estero anche nell’ambito degli accordi internazionali. Ad esempio, per quanto riguarda il reciproco riconoscimento dei titoli di studio o della patente. Sarebbe, poi, molto importante riuscire a dare la possibilità agli italiani residenti all’estero ma che non hanno la doppia nazionalità, di poter votare, nell’ambito di un sistema di reciprocità con gli Stati esteri, alle amministrative locali. Ciò accrescerebbe notevolmente  la loro rilevanza e il loro peso politico fuori dall’Italia. Rainero Schembri

Nel suo primo anno di attività la III Commissione tematica “Diritti civili, politici e partecipazione”, presieduta da Filippo Ciavaglia, Presidente della III Commissione tematica ha sviluppato due temi fondamentali e urgenti per la rappresentanza delle comunità italiane all’estero: la riforma del Regolamento interno del Consiglio Generale e la proposta di riforma della legge istitutiva dei Com.It.Es., entrambe approvate dall’Assemblea plenaria del CGIE dello scorso giugno. La proposta di riforma della legge istitutiva del CGIE e la questione relativa alla messa in sicurezza del voto all’estero formeranno oggetto del lavoro della Commissione nella seconda parte dell’anno.

Il processo di revisione del Regolamento in sede di Commissione è stato caratterizzato dalla totale unità d’intenti che ha consentito di licenziare, a seguito di venti videoconferenze, un testo che rappresenta il prodotto della perfetta sintesi delle varie sensibilità individuali. Il lavoro sulla riforma dei Com.It.Es. non è partito da zero: è infatti stata attualizzata la proposta approvata dall’Assemblea plenaria e trasmessa al Parlamento nel 2017, frutto anche del contributo di Com.It.Es. e associazioni italiane all’estero e recepita in gran parte nel testo di legge unificato che doveva essere sottoposto all’esame dell’Aula di Montecitorio quando furono sciolte le Camere e indette le elezioni anticipate.

In sede di Commissione, pertanto, sono stati esaminati tale testo e gli altri presentati in Parlamento sul medesimo argomento e recenti contributi pervenuti dai Com.It.Es. del mondo. La nuova proposta che ne è scaturita, licenziata dall’Assemblea plenaria del CGIE, consentirà di riavviare il dibattito parlamentare, giungendo alla definizione di un disegno di legge condiviso che possa divenire in breve tempo legge dello Stato. Fulcro della proposta di revisione della legge istitutiva dei Com.It.Es. è la definizione della loro natura giuridica quali istituti di diritto pubblico, legata a tre condizioni concomitanti: il possesso di personalità giuridica, il finanziamento maggioritario da parte dello Stato, l’essere stato istituito per il soddisfacimento di bisogni di interesse generale non aventi carattere industriale e commerciale. Si è pertanto inteso conferire una forma giuridica certa ai Com.It.Es., necessaria anche ai fini del superamento delle difficoltà derivanti dalle normative locali. È stata inoltre modificata la composizione dei Comitati in funzione della consistenza delle comunità di riferimento.

La riforma dei Com.It.Es., così come quella, in futura definizione, della legge istitutiva del CGIE è dettata dall’esigenza di fornire una risposta adeguata ai mutati bisogni e composizione della diaspora italiana rendendo più efficienti gli organi di rappresentanza di base e intermedia. I dati dimostrano, secondo il Presidente Ciavaglia, come la nuova emigrazione italiana, in costante crescita, sia motivata principalmente da necessità economiche e di prospettive lavorative più soddisfacenti. Si impone pertanto l’adozione di misure atte ad agevolare la partecipazione alla vita politica di quei connazionali che altrimenti finirebbero per trasformarsi in risorse perdute per il Paese.

In quest’ottica, la stessa riforma del Regolamento interno del Consiglio Generale, CGIE, altro importante traguardo raggiunto nel primo anno di attività della III Commissione tematica, ha l’obiettivo principe di rendere più efficiente l’organismo, definendo meglio le dinamiche tra i suoi organi interni e la loro composizione, nonché normando le modalità di convocazione ed espressione del voto delle riunioni online.

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Videoclip del ‘Movimento Tutela Sociale’