COMUNICATO STAMPA
(Le Regioni istituiscono la giornata del 28 luglio alle Radio Libere – Dopo la Campania toccherà al Lazio)
Il 28 luglio 1976, con sentenza 202, la Corte Costituzionale liberava l’etere italiano dal monopolio della RAI consentendo alle radio e tv locali la libera informazione locale. La ricorrenza, divenuta legge regionale grazie alla proposta dell’on.le Tommaso Pellegrino di Italia Viva, è stata celebrata a Sapri da numerose emittenti locali di tutta Italia ad opera della REA – Radiotelevisione Europee Associate sotto la direzione del Consigliere Tonino Luppino e l’apporto nazionale di Radio Radio e Radio Mpa e Radio Color a livello locale. Numerose le presenze rappresentative della libertà d’informazione tra cui Il sindaco di Sapri, dott. Antonio Gentile e il grande Eugenio Finardi. Non solo la Campania, ma anche la Regione Lazio si sta muovendo per istituire la giornata delle Radio Libere. Infatti, la segreteria del Capo Gruppo di FdI, On.le Fabrizio Ghera, ha comunicato alla Presidenza della REA, il suo interessamento affinché venga approvata la proposta di legge. Intanto prosegue l’azione della REA nel voler coinvolgere tutte le regioni italiane per salvare la libertà d’informazione delle radio e tv locali fortemente mortificata e compromessa da leggi e leggine statali volute per favorire gli interessi delle grandi lobby della comunicazione. A tal proposito il Presidente Antonio Diomede è ritornato sul tema della violenta repressione in atto della libertà d’informazione da parte del Ministero dello Sviluppo Economico di Giancarlo Giorgetti e delle così dette Autorità indipendenti Antitrust e AGCOM sfacciatamente pilotate dal Governo e dai partiti. Diomede ha dichiarato “Mentre a Sapri si celebrava la ricorrenza della libertà delle Radio e delle TV locali, l’AGCOM pubblicava una scandalosa delibera di rigetto della istanza proposta dalla tivù locale RTM che reclamava il suo diritto a continuare a comunicare, negato dalle esose tariffe della capacità trasmissiva imposte dagli operatori di rete in posizione di monopolio. Ciò accade, ha proseguito Diomede, in quanto le Autorità sono divenute corpi aggiuntivi del governi e dei partiti che vi fanno parte. Non è più tollerabile che nelle Autorità siano presenti ex membri di governo, ex parlamentari o rappresentanti di partito notoriamente portatori di interessi lobbistici. La proposta della REA è di liberarci di queste scorie pericolose per la democrazia attuando il decentramento della comunicazione cominciando ad affidare la gestione delle reti radiotelevisive locali alle Regioni per far piazza pulita dei monopoli voluti dallo Stato centrale”. Ecco ciò che la REA si aspetta dal nuovo Parlamento del 2023 e la ragione per cui è ancora valida la partecipazione delle emittenti locali a votare quei partiti che avranno creduto nei fondanti valori dell’articolo 21 della Costituzione.
Roma, 29 luglio 2022 REA – Radiotelevisioni Europee Associate
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