IL NUOVO REGOLAMENTO CONTRIBUTI RADIO/TV AL PARERE DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
(a misura degli amici del Governo e della lobby della comunicazione radiotelevisiva)
Lo schema di Regolamento con annessa relazione è stato consegnato questa mattina, 12 07 2017, alle competenti Commissioni Parlamentari per il parere di legge. Tale parere non è vincolante per il Governo e dovrà essere espresso entro 30 giorni per l’approvazione definitiva da parte del Consiglio dei Ministri che si riunirà l’11 agosto 2017. Leggendo attentamente l’articolato abbiamo constatato che il Governo e la lobby della comunicazione non hanno cambiato idea. Vogliono ridurre a tutti i costi il numero delle emittenti locali a pochi soggetti in modo da poter controllare agevolmente tutta la comunicazione dalla RAI alle Radio/TV locali. Il modo è molto semplice. Approfittando della crisi economica del comparto vorrebbero introdurre il principio, ovviamente fuorviante, di assegnare i contributi statali solo a quelle emittenti, già risapute e catalogate, i loro amici, che dimostrano di avere un congruo numero di dipendenti, che operano in ambiti territoriali molto popolati con riguardo (ciliegina) che siano in possesso dei dati Auditel (quasi nessuno tranne pochi intimi). Per quanto detto, vale il dettato integrale dello schema di Regolamento, articolo 4 – requisiti ammissione delle tv , il quale afferma: “Il numero di dipendenti e giornalisti, a tempo determinato e indeterminato affettivamente applicati all’attività, rapportati alla popolazione relativa al territorio in cui trasmette l’emittente (bacino per il quale è autorizzata alle trasmissioni………….:
- Pari ad almeno 18 dipendenti, con almeno 5 giornalisti, su un territorio avente più di 4,5 milioni di abitanti;
- Pari ad almeno 16 dipendenti, con almeno 4 giornalisti, su un territorio avente tra 1,5 e di 4,5 milioni di abitanti;
- Pari ad almeno 12 dipendenti, con almeno 3 giornalisti, su un territorio avente tra 500.000 e 1,5 milioni di abitanti
- Pari ad almeno 8 dipendenti, con almeno 2 giornalisti, su un territorio avente fino a 500.000 abitanti
Le Radio, invece dovranno assumere almeno un giornalista.
Ogni altro commento è superfluo. Vogliono eliminare le radio e tv locali dal dibattito territoriale per il rinnovamento democratico e pluralista della società italiana.
La REA denuncia ancora una volta la svolta autoritaria neoliberale del Governo in tutti i campi, dall’economia alla comunicazione, dalla scuola alla sanità, invitando i Parlamentari delle competenti Commissioni a chiedere al Governo una diversa impostazione del Regolamento che, per essere giusto e trasparente dovrebbe sostenere la qualità della programmazione radiotelevisiva tenendo presente “la pubblica utilità di ciascun programma” che certamente non si misura né con il numero dei dipendenti, nè con la popolazione servita, nè con i falsanti dati Auditel la cui compagine societaria è di RAI, Mediaset e La7 cioè le dirette concorrenti delle locali a cui dovrebbero assegnati i contributi. Seguirà richiesta di audizione ai Presidenti delle Commissioni Parlamentari.
San Cesareo, 12 luglio 2017
REA – Radiotelevisioni Europee Associate.
Nota: sono disponibili i documenti integrali del Governo i quali verranno spediti a semplice richiesta.
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