IL SILENZIO

Al  Presidente del Consiglio dei Ministri

Al  Presidente Autorità Garanzie Comunicazioni

Al Ministero Sviluppo Economico –  Sottosegretario Giacomelli

Ai Gruppi Parlamentari

Egregi Signori,

La Legge di stabilità 2015 ha previsto che l’AGCOM debba provvedere a riesaminare il Piano Nazionale delle Frequenze entro 40 giorni dalla sua approvazione, cioè entro il 9 febbraio 2015. Siamo al 17 di febbraio ma nulla di nuovo si vede all’orizzonte. Ci aspettavamo la consueta consultazione, ma sembra che ancora una volta state violando le leggi che voi stessi emanate senza il democratico confronto con le legittime rappresentanze associative tranne, ovviamente, quelle che, sotto tutte le bandiere, frequentano il salotto buono di via Molise, Largo Brazzà, via Isonzo e via del Nazzareno. I nominativi li conosciamo. Ci auguriamo che presto siano smascherati per essere messi davanti alla Giustizia. Sono quelli che con la complicità della mala politica hanno  rovinato il settore e l’intero Paese. Sono quelli che anche con l’attuale Governo, quello che doveva essere della rottamazione, continua a fare inciuci e forse affari. Sono quelli che vanno dicendo che c’è troppo pluralismo radiotelevisivo e che le tv locali non dovranno essere  più di trenta; cioè solo le loro. Le altre, dicono, per il bene del mercato  dovranno essere chiuse. Voi, egregi Signori, sapete tutto questo e tacete pur sapendo che il valore delle libertà costituzionali non possono essere barattate con le ambizioni di mercato. Dunque voi siete complici di un mostruoso progetto antidemocratico che da anni serpeggia nel Paese per accaparrarsi i mezzi di comunicazione per farne dell’Italia un Paese a  “democrazia vigilata” o togliendoci le frequenze o imponendoci canoni insostenibili. A tal proposito com’è andata la trattativa con Confalonieri sui canoni di Mediaset? Mentre vi scriviamo il Milleproroghe, tra una bagarre e l’altra, è in votazione finale alla Camera.  Sappiate che il Governo, confermando quei canoni annuali,  ha suonato la campana a morte di tutte le televisioni locali; operatori di rete e fornitori contenuti compresi. Male per noi, ma male anche per il Governo. Rimaniamo in attesa degli adempimenti di legge da parte dell’AGCOM  con l’auspicio che  Giacomelli si decida a formare un Tavolo di lavoro serio e produttivo per tutti. Buona vita.

San Cesareo, 17 febbraio 2015

Antonio Diomede, Presidente REA