LA LENTA MORTE DELLE EMITTENTI LOCALI

La riunione del Tavolo tv 4.0 del 3 aprile 2019 si è conclusa con un nulla di fatto per le tv locali oramai non più considerate agli alti livelli istituzionali e Governativi. Si è parlato inutilmente di sviluppo della tv digitale del 5G ma senza accennare al morente  settore locale per via delle frequenze rubate per  assegnarle alle Reti Nazionali, del Regolamento contributi confezionato per gli amici degli amici oltre ai problemi LCN con perdita di ascolti e  pubblicità. Mai si era verificato un attacco così frontale e diretto per distruggere l’emittenza locale. Nella stessa giornata del 3 aprile si è tenuta la Camera di Consiglio del TAR del Lazio sulla questione relativa  al ricorso della associata Tele Molise sull’ulteriore pagamento del 40% del contributo alle tv commerciali in graduatoria tra le prime cento per il quale ricorso in prima seduta il TAR aveva concesso la sospensiva cautelare. E’ incredibilmente accaduto che il Presidente della sezione TAR che ha concesso la sospensiva è stato sostituito in tutta fretta. Il nuovo Presidente entrante ha respinto il ricorso nonostante il suo collega lo avesse trovato fondato in prima istanza. Di fronte a tale inaudita situazione i legali stanno procedendo con un forte esposto nelle sedi competenti. Intanto il Mise, oltre alla consultazione sulla migrazione della banda 700 che prevede la possibilità di restituire anticipatamente i diritti d’uso in modo  da incassare più velocemente il relativo indennizzo, ha pubblicato altre due consultazioni. Una relativa alla gara per l’attribuzione dei nuovi diritti d’uso T2 e l’altra sulla procedura per la definizione della graduatoria FSMA che avranno titolo ad essere trasportati sui mux regionali. Le tre consultazioni altro non sono che un colossale pastrocchio dal momento che i criteri dei tre bandi saranno gli stessi del famigerato Regolamento contributi. Come REA ci stiamo attivando per partecipare alle tre consultazioni nella speranza trovare qualche spiraglio di dialogo, consapevoli però che non c’è peggior sordo chi non voglia sentire. Alla prossima sperando di poter dare qualche buona notizia, ma la concentrazione dei mezzi di informazione va avanti speditamente nonostante il governo del cambiamento. Antonio Diomede, Presidente REA