CONTRIBUTI TV STROZZINI – LETTERA APERTA AL GOVERNO E AGCOM

LETTERA APERTA

AL CAPO DEL GOVERNO, AL SOTTOSEGRETARIO DEL MiSE ON.LE ANTONELLO GIACOMELLI,  AL PRESIDENTE AGCOM ANGELO CARDANI E AI COMMISSARI AGCOM 

             Per conoscenza

On.le Michele Pompeo Meta – Presidente IX Commissione della Camera (Trasporti, poste, telecomunicazioni

Ai Componenti della IX Commissione della Camera (Trasporti, poste e telecomunicazioni)

Ai Componenti della VII Commissione della Camera (Cultura, scienze, istruzione)

Ai Componenti della 8a Commissione del Senato (Lavori pubblici – comunicazioni)

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 L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha pubblicato la Delibera 494/14/CONS nella quale, all’articolo 5, sono indicati i criteri per la determinazione dei contributi per l’utilizzo delle frequenze in ambito locale in applicazione dell’articolo 35 del Codice della Comunicazioni Elettroniche. E’ noto che i predetti “contributi” sono a carico degli operatori di rete e che si sommano agli esosi “diritti amministrativi”, indicati nell’articolo 34 del Codice , e ai contributi per il collegamento degli impianti (ponti radio). A conti fatti, sommandoli, fanno più di 70 mila euro/anno a totale carico dell’operatore di rete locale. E’ una cifra stratosferica! Significa far fallire centinaia di tv locali, aumentare la disoccupazione e comprimere, ancor più, i diritti costituzionali sulle libertà d’informazione e d’impresa.  Vorremmo essere smentiti, lo si faccia, ne saremo felici.  Non per divagare, ma per chiarire un concetto fondamentale sulla libertà d’espressione concessa dall’articolo 21 della Costituzione, si ricordi che la libertà d’espressione è tale solo quando è anche libertà nel possesso dei mezzi di comunicazione. La Delibera tiene a precisare che relativamente alle tariffe sui “diritti amministrativi” l’AGCOM non ha competenza regolamentare.  Di fronte a tale previsione di sfascio del settore una simile  precisazione non è comprensibile dalle imprese chiamate a far fronte al pagamento. Conoscendo perfettamente le condizioni economiche delle emittenti, anche a causa dei noti pasticci commessi dalla dirigenza del MiSE nella gestione dello  switch off e alle disastrose conseguenze delle pianificazioni LCN e delle frequenze ad opera dell’AGCOM, sulla materia, ci aspettavamo un intervento preventivo dell’Autorità sul Governo e sugli Organi  Parlamentari per invitarli ad adeguare gli oneri alla reale situazione economica delle emittenti locali. Eppure i dati sono in  possesso dell’AGCOM. Bastava dare uno sguardo alla annuale Informativa Economica di Sistema per  dedurre che i  bilanci delle locali sono in caduta libera per non parlare del livello occupazionale che registra meno 30% rispetto al 2009.  L’AGCOM ha preferito lavarsene le mani emettendo, come se nulla fosse accaduto nel settore, una  delibera di attuazione dell’articolo 35 del Codice delle Comunicazioni Elettroniche che, a sua volta, sapeva benissimo  avrebbe trascinato con sé anche “l’indecente” articolo 34 del Codice di competenza attuativa del MiSE.  E’ qui l’aberrante! L’AGCOM, come Pilato, ci ha consegnati nelle stesse mani dei nostri carnefici. Ma noi siamo uomini di fede e di speranza, confidiamo che il nuovo Governo, cioè il sottosegretario con la delega alle Comunicazioni, On. Antonello Giacomelli, si decida  a convocare un Tavolo di confronto sulla delicata questione in caso contrario, tacendo, saremo indotti a pensare alla solita mala politica dei fatti compiuti e degli approcci individuali nelle segrete stanze dei bottoni per combinare altri guai.  Giacomelli  faccia presto. Ci faccia sapere cosa ha in mente e cosa intende fare per riparare i gravi guasti provocati dal MiSE delle passate legislature non con le “dichiarazioni alla stampa” che va divulgando dal suo insediamento, ma  ufficialmente, in modo trasparente,  seduto intorno ad un Tavolo con le rappresentanze delle emittenti.  Non si sogni di fare da solo o di sentire solo le solite campane che, direttamente o per risonanza, hanno suonato “a morte” per preparare i funerali delle emittenti locali. Lo si ricordi, se funerale mai ci sarà per noi, in quella bara ci sarà la democrazia del nostro Paese e Voi per primi sarete destinati a sparire dalla scena istituzionale e politica.  Ritornando alla questione “contributi”, le soluzioni potrebbero essere tante. Ad esempio, si potrebbe prevedere “un contributo fisso annuale unificato” (diritti amministrativi + contributo uso rete + contributo reti collegamento), molto contenuto, a carico dell’operatore di rete affiancato da un contributo a carico del fornitore di contenuti calcolato in percentuale sul fatturato. Miscelando, con opportune dosi l’uno e l’altro onere a carico dei soggetti che beneficiano dell’uso della frequenza (operatore di rete e fornitore di contenuti) l’entità dell’ipotetico “contributo annuale unificato” da noi proposto si ridurrà notevolmente. Infatti,  non dovrebbe superare la soglia di € 18.700,  ivi comprese le seguenti voci, per un territorio di 10 milioni di abitanti:

  1. diritti amministrativi – art. 1, comma 1, lettera a, n. 1 allegato 10 Codice comunicazioni elettroniche: € 111.000/60.000.000 = 0,00185 x abitante residente nel territorio;
  2. contributo utilizzazione della frequenza
  3. contributo utilizzo frequenze collegamento impianti

Così modificando l’articolo 34 del Codice, l’operatore di rete con un servizio territoriale di 2 milioni di abitanti non dovrebbe pagare più di € 3.700 euro/anno. Il fornitore di contenuti continuerà a versare nelle casse dello Stato l’1% del fatturato.

Concludendo: Il Governo, nell’assoluto rispetto dei diversi ruoli,  è invitato ad aprire il confronto con le  rappresentanze associative istituendo Tavoli di lavoro per discutere  tutti gli aspetti dell’attività delle imprese radiotelevisive mirati al superamento della crisi economica e istituzionale del Paese. Con questo spirito chiediamo al Governo, al Sottosegretario On.le Antonello Giacomelli, al Presidente AGCOM, Angelo Cardani cortese urgentissima convocazione di un Tavolo congiunto MiSE/AGCOM/Associazioni. Sia chiaro, la sottoscritta associazione, non essendo rappresentativa di interessi particolari e lobbistici, respingerà qualsiasi posizione che sia in odore di illegalità e di poca trasparenza così com’è spesso accaduto nel recente passato. Capi di Governi, Ministri, Sottosegretari e Presidenti AGCOM ne abbiamo visti passare tanti. Alcuni sono rimasti nella nostra memoria e in quella dell’opinione pubblica come illustri amministratori, altri li ricordiamo come poco illustri, altri li ricordiamo come autentici caimani. Sta a Voi scegliere come volete essere ricordati. Certo è che mentre i Capi di Governi, i Ministri, i Sottosegretari e i Presidenti AGCOM passano, noi staremo sempre nel nostro naturale posto di difesa degli interessi della categoria e del bene del Paese reale.

San Cesareo, 11 ottobre 2014

                                                               REA – Radiotelevisioni Europee Associate