Foto: Lidia Campanale dela CGIE (IV Commissione)
La IV Commissione tematica del CGIE nel corso dell’ultimo anno ha dedicato il suo impegno alle questioni urgenti relative agli enti gestori e promotori della lingua e cultura italiana nelle diverse realtà geografiche conducendo numerose videoconferenze durante le quali ha dato seguito al programma pluriennale illustrato nel corso di un incontro fra la sua presidente Lidia Campanale e il Comitato di Presidenza nel settembre 2023. In tale occasione sono stati riportati i risultati iniziali di un pacchetto di progetti positivi come la piattaforma e-learning, lo studio di
ritorno, la digitalizzazione e il progetto Educanto, da proporre agli operatori della cultura e della diffusione della lingua italiana nel mondo. “La Commissione ritiene importante che vengano proposte occasioni di riflessione e confronto su una visione moderna di promozione culturale che risponda ai bisogni odierni delle comunità italiane residenti all’estero, considerando come queste siano mutate negli anni”, ha spiegato Lidia Campanale illustrando la relazione.
La Commissione ha evidenziato la necessità di ripristinare un esercizio di programmazione coordinata del piano Paese, coinvolgendo esponenti delle associazioni culturali e linguistiche, scuole, membri dei Com.It.Es., Istituti italiani di cultura ed enti promotori/gestori, per definire strategie di promozione culturale rispettose delle specificità geopolitiche dei diversi Paesi, tese anche ad allargare la platea dei fruitori dell’insegnamento della lingua agli italofili.
Il lavoro di analisi, volto a cogliere i diversi aspetti disciplinari e tematici della promozione del sistema Paese all’estero attraverso la divulgazione della lingua e della cultura italiana, si è poi focalizzato sulle richieste indifferibili pervenute dai vari enti promotori attivi in tutto il mondo. Ciò ha portato a dedicarsi a una raccolta dati sulle principali criticità emerse nell’applicazione della Circolare ministeriale n. 4 e del conseguente D.M. 4815/1247 del 29 settembre 2023. “Nonostante le Circolari susseguitesi negli anni – ha evidenziato Campanale – le disfunzioni amministrative e i ritardi nell’erogazione dei contributi hanno continuato a pesare sull’operatività degli enti, molti dei quali, agendo in regime di volontariato, hanno dovuto cessare le attività”. Malgrado il recente D.M. 4815/1247, le procedure gestionali e amministrative rimangono complesse, costringendo gli enti a concentrarsi più sugli aspetti finanziari e burocratici e meno sulla promozione del sistema Italia e sul coinvolgimento di un’utenza diversificata di studenti. Di qui un contenimento della potenziale espansione degli alunni che frequentano i corsi.
Alla Direzione generale per la Diplomazia pubblica e culturale sono state avanzate proposte di revisione delle percentuali di assegnazione dei contributi e di costituzione di un gruppo di lavoro per migliorare i suoi rapporti con gli enti, che tuttavia non sono state accolte. È quindi proseguito il lavoro di raccolta delle istanze degli enti, promuovendo incontri in videoconferenza per area geografica,
Lidia Campanale, Presidente della IV Commissione tematica
durante i quali è emersa la necessità di riconsiderare i tempi di attribuzione dei contributi ministeriali in base ai calendari dei due emisferi e di garantire una continuità formativa che copra più cicli scolastici, considerando gli impegni assunti con le autorità statali e le specificità dei territori.
La Commissione riconosce il ruolo fondamentale degli enti nel mantenimento dell’identità culturale e linguistica nel mondo, come previsto dal Decreto legislativo n. 64/2017 e chiede pertanto azioni urgenti e risolutive per salvaguardare il lavoro di promozione e diffusione della cultura da essi svolto a livello globale. Allo scopo, ritiene necessario costituire un tavolo permanente di collaborazione tra gli enti e l’Amministrazione per definire un modello “agile” che risponda alle specificità delle aree geografiche e preservi la trasparenza e la funzionalità del sistema in un panorama internazionale dove il multilinguismo favorisce la coesione di mondi diversi e la formazione di un concetto moderno di cittadinanza globale, non va persa l’unicità dell’identità linguistica e culturale italiana.
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