(Foto: nei riquadri Marcus Brancaglione e Bruna Augusto)
Di Rainero Schembri
nsieme alla moglie Bruna Augusto di origine italiana, Marcus Brancaglione è stato tra i primi sul piano internazionale a tentare di introdurre il Reddito di Base Universale. Nato a Sao Caetano do Sul, vicino a San Paolo del Brasile, dal 2008 assiste la popolazione di Quatinga Velho attraverso l’Istituto ReCivitas del quale è Presidente. Insieme alla moglie e ricercatrica Bruna, Brancaglione è stato invitato a partecipare a una Commissione di Studi a livello Nazionale che ha come obiettivo finale l’introduzione di un Reddito di Base in tutto il Brasile.
Brancaglione, per cominciare cosa ci può dire sul vostro impegno a Quatinga Velho?
Intanto dal 2008 al 2023 siamo sempre riusciti a corrispondere ai 111 beneficiari di questa località un certo reddito che complessivamente ammonta a 600mila reais all’anno (circa 100mila euro). Con la creazione, poi, del Fondo Recivitas Basic Incom, questa assistenza è stata estesa a tutti, anche ai neonati attraverso due erogazioni effettuate a marzo e settembre. Nel frattempo, è stato attivato anche un Centro studi e ricerche sociali denominato NEPAS (Núcleo de Estudo e Pesquisa em Ação Social), in modo da avere sempre un quadro preciso di tutti i lavori e iniziative realizzate mediante il Reddito di Base.
Grazie al vostro impegno siete stati chiamati a far parte di una speciale Commissione Nazionale promossa dal Senatore Eduardo Suplicy per studiare le possibilità di introdurre il Reddito di base in tutto il Paese. Come procedono i lavori?
Purtroppo, per ragioni varie, non abbiamo potuto seguire i lavori come avremmo voluto. Sono state, comunque, elaborate una serie di proposte da sottomettere al parere del Consiglio per lo sviluppo economico e sociale sostenibile e poi all’approvazione dei poteri esecutivo e legislativo. L’obiettivo finale rimane quello di introdurre un Reddito di Base in tutto il Brasile.
Come valutate, il sostegno politico dato dal Governo presieduto da Inacio Lula da Silva, in carica dal 2023?
Purtroppo, il Presidente Lula a causa di un infortunio non ha potuto partecipare al vertice dei Paesi BRICS (inizialmente composti da Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa) che si è svolto ad ottobre in Russia. Come sappiamo, questo gruppo si sta espandendo notevolmente e presto potrebbe rappresentare il 41% della popolazione mondiale e 37% del Pil complessivo. Ebbene, in Russia il Presidente Lula avrebbe probabilmente sollevato con forza la questione sociale, anche se su scala internazionale tutti sono in questo momento concentrati sui tanti conflitti e guerre in corso. Naturalmente anche Lula, come tutti gli altri Presidenti, è chiamato a fare la sua parte e, quindi, a risolvere i problemi in casa propria. Tanto più che l’intero pianeta sta letteralmente bruciando. A questo sforzo debbono collaborare tutti, dall’ONU alla Santa Sede. Lo squilibrio sociale, la distruzione dell’ambiente, il clima di guerra, rischiano di compromettere pesantemente il futuro delle nuove generazioni.
Cosa pensa del ricorso all’intelligenza artificiale?
Non abbiamo alcun pregiudizio sull’intelligenza artificiale. Essa può essere di grande aiuto in diversi settori. Importante, è che venga utilizzata per il bene della società,per la pace e non per scopi militari e di guerra. Noi intendiamo seguire con molta attenzione l’evolversi di questa nuova realtà, senza trascurare altre vie e tematiche come il rispetto della proprietà intellettuale, la ricerca di programmi sociali sempre più efficienti e l’analisi dei nuovi sistemi monetari e finanziari. I problemi vanno, infatti, sempre affrontati con una visione globale.
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