(Foto: da sinistra la corrispondente culturale Luisa Mariani con l’artista Anna Hlebowicz)
Di Luisa Mariani
Nel suggestivo borgo Pio, in via delle Fosse di Castello, Roma, le opere di Anna Hlebowics hanno trovato ideale accoglienza. Infatti, nella casa delle deliciae della vita, la galleria Triphè Roma – Cortona hanno ricevuto gli apprezzamenti di un pubblico internazionale come attestato, tra l’altro, dalla rivista messicana Balsia Producciones, rappresentata all’inaugurazione da Enrique Vazquez.
La direttice della galleria, la giovane e valente Maria Laura Perilli, curatrice d’arte volta alla ricerca di artisti emergenti che nella sperimentazione rivelano il dominio di tecniche tradizionali e innovative, ritrova in Anna Hlebowicz tale spiccata espressività. L’artista polacca sviluppa un linguaggio visivo fortemente concettuale, la sua ricchezza formale suggerisce letture plurime, sottolinea Jan Kozaczuk (attore, esperto in arti visive e audio comunicazione per ipovedenti) curatore insieme alla Perilli della mostra.
I fili, protagonisti delle sue opere, siano essi in cotone jeans e lana frammisti a materiale plastico e di risulta, rifioriscono a nuova vita nelle trame ordite dalla Hlebowics, evocando un tempo passato per andare oltre a ridisegnare un futuro in armonia con la natura e ritornare così a riveder le stelle come auspicato nel titolo della mostra.
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