PARERE DELLA REA ALLA IX COMMISSIONE TRASPORTI DELLA CAMERA SUL RILASCIO DELLA BANDA 700 MHz
(con contestuale passaggio al DVB-T2/H265 nel 2017)
Nel ringraziare la Commissione dell’invito ricevuto per un parere di merito sulla proposta di decisione del Parlamento Europeo e del Consiglio relativa all’uso della banda 700 MHz nell’Unione, dalla quale dipende lo sviluppo tecnologico delle reti di telefonia mobile e radiotelevisive fisse, con la presente relazione si evidenziano alcuni dati oggettivi relativi all’attuale impiego delle risorse radioelettriche in Italia per meglio sostenere la opportunità della proposta UE mirata a concretizzarsi entro il 2020. Anzi, secondo il nostro modesto parere, sarebbe opportuno anticipare l’evento al 2017 per inserirsi nella corsa tecnologica intrapresa da Francia, Germania e Regno Unito. Quest’ultimo postulato, ovviamente, è valido nella misura in cui il trasferimento della banda 700 MHz alla telefonia mobile sarà contestuale al passaggio tecnologico al DVB-T2/H265. La contestualità è fondamentale se si desidera realizzare un armonioso assetto radiotelevisivo capace di risolvere anche le note problematiche derivanti dalla maldestra pianificazione delle frequenze UHF. In allegato si rimette uno studio relativo alla fattibilità di tale progetto, premettendo per chiarezza di pensiero le seguenti osservazioni:
- lo swith off televisivo analogico/digitale del 2010 ha impiegato la tecnologia DVB-T1 mentre era già disponibile il più evoluto DVB-T2 per il quale cambiamento si sono spesi circa 2 miliardi di euro;
- già dal 2010 si sapeva che i telefonici avrebbero chiesto l’uso della banda 700 (esiste richiesta ITU dal 2006). Come mai non si è pensato di rinviare il passaggio analogico/digitale della Tv facendolo coincidere con il rilascio della banda 700 MHz ai telefonici? Se ciò fosse accaduto l’utenza e le imprese televisive non sarebbero oggi costrette a sopportare le spese di un altro swtch off in così breve tempo!
- l’AGCOM e Ministero dello Sviluppo Economico, d’accordo tra loro, hanno sviluppato un Piano di Assegnazione delle Frequenze, a dir poco “bizzarro”, basato sul principio che un canale analogico, contenente un solo programma, una volta trasformato in digitale con una capacità di sei programmi, poteva essere assegnato ad un solo soggetto per un periodo di 20 anni. Per di più, la pianificazione è avvenuta discriminando le locali assegnando frequenze non coordinate con i Paesi esteri con effetti devastanti sull’occupazione con 2800 tra cassaintegrati e licenziati senza contare l’indotto. La materia è tutt’ora al giudizio del TAR del Lazio – 1a Sezione – che si esprimerà nella seduta di Consiglio del 20 aprile 2016;
- nel 2010 c’è stato un assalto delle Reti nazionali per accaparrarsi tutte le frequenze coordinate con una spartizione sfacciatamente concordata con Ministero dello Sviluppo Economico e AGCOM. In sostanza, la RAI aveva tre canali analogici, con il digitale sono diventati 5; Idem Mediaset; Idem Persidera Telecom. E’ da notare che i predetti canali sono stati concessi gratuitamente e che ora, con il rilascio di alcuni di essi alla telefonia mobile, non vorremmo fossero pagati attraverso la tipica operazione di rottamazione! Oltretutto, come dimostrato nello studio allegato (pagg. 7 e 8) con il T2/H265 i programmi disponibili si triplicano per effetto della maggiore compressione dei segnali. Pertanto nonostante il rilascio dei canali della banda 700 MHz richiesto della UE, con il T2/H265, la disponibilità dei programmi dei rimanenti canali della banda sottostante 470/694 MHz aumenta di 497 unità.
- ciò per dire che il rilascio dei canali della banda 700 MHz non solo non penalizza le Reti che dovranno lasciare i relativi canali, ma le favorisce ancora e che, quindi, non dovranno essere “indennizzate”, in alcun modo;
- dall’asta dei dodici canali della banda 700 MHz assegnati alla telefonia mobile a larga banda (dal 49 al 60) si può prevedere un ricavo minimale netto di 2,4 miliardi di euro pari a una incasso medio di 200 milioni per canale. La Francia ne ha ricavato 2,8 miliardi. La Germania 1 solo miliardo, ma in quel Paese le frequenze del televisivo terrestre non sono così pregiate come da noi per via dell’uso del cavo;
- gran parte del ricavato dall’asta, potrà essere destinato per un bonus all’utenza dovuto per la sostituzione degli attuali decoder (MPEG 2 e MPEG 4) con il più evoluto decoder T2/H265 nel quale si consiglia di integrare, per legge, anche il processore (+ 50 cents sul costo del decoder) per il collegamento wireless con la rete internet in modo da rendere interattivo il servizio televisivo in ogni parte del globo;
- parte del ricavato dall’asta, secondo il nostro parere, dovrà essere immediatamente investito, fin dal 2017, nelle nuove tecnologie del DVB-T2/H265 prevedendo un congruo sostegno economico agli operatori di Rete locale (soggetti più deboli) per l’ammodernamento delle reti per mettersi alla testa dello sviluppo tecnologico d’Europa. Per non cadere nella trappola di dover prevedere, entro il 2030, un terzo switch off, escludere la soluzione francese di estendere il decoder MPEG4 per mantenerlo fino al 2030
- Questo straordinario sistema T2/H265 è già di serie su alcuni modelli di televisori e dal 2017 sarà integrato nei televisori di nuova generazione. Per assaggiarne la qualità video collegarsi http://www.lgblog.it/2015/02/3-cose-che-forse-non-sapete-sullo-standard-hevc/
- con il passaggio al DVB-T2/H265 la capacità trasmissiva viene quadruplicata con grande vantaggio per una riforma del sistema radiotelevisivo italiano indirizzato al superamento della crisi del settore e del recupero dei 2800 posti di lavoro persi con lo switch off del 2010 – 2012
- previsione di costi e ricavi per il contestuale rilascio della banda 700 MHz alla telefonia mobile e passaggio dal DVB-T1 al DVB-T2/H265:
- ricavi d’asta 12 blocchi frequenza UHF (canali 49-60) € 2,5 miliardi
- bonus € 25 acquisto decoder H265 € 1,0 miliardi
- incentivi adeguamento reti € 1,0 miliardi
- attivo € 0,5 miliardi
Il progetto REA “Contestuale rilascio banda 700 con realizzazione T2/H265 nel 2017” è stato inviato per conoscenza a diversi Organismi nazionali e dell’Unione ricevendo apprezzamenti per il fattivo contributo. Si confida che la IX Commissione Trasporti valuti con saggezza gli interessi contrapposti che girano intorno alla tempistica nel rilascio della banda 700 MHz che, da una parte vede la REA, interessata a ché l’evoluzione tecnologia non sia procrastinata ulteriormente nel nostro Paese e la lobby delle Reti nazionali private fortemente interessate a mantenere lo status quo tecnologico con la logica del “finché si può”, per maggiormente sfruttare “ciò che c’è” per poi rivendicare una sorta di rottamazione con indennizzo per frequenze ricevute gratuitamente dallo Stato.
A disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento con un sincero ringraziamento per l’attenzione prestata. Cordiali saluti.
San Cesareo, 19 aprile 2016
REA – Radiotelevisioni Europee Associate (Antonio Diomede) Presidente
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