Radio e Tv al Bivio

Radio e Tv al Bivio

Nella riunione del  5 febbraio 2018 la direzione del Ministero dello Sviluppo Economico ha comunicato agli  operatori Radiotelevisivi e delle Telecomunicazioni la data definitiva del rilascio della banda 700 MHz. La data è slittata dal 2020 al 2021. Il coordinamento internazionale si è concluso con 14 frequenze assegnate all’Italia di cui 5 destinate alle locali. Entro maggio si prevede la revisione del PNAF. Che significa tutto ciò? Significa che ci avviciniamo verso l’attuazione del nuovo standard delle telecomunicazioni 5G e verso il nuovo standard televisivo DVB-T2/H265. Sarà una rivoluzione tecnologica di enorme portata che consentirà di utilizzare la larga banda per far comunicare velocemente tra loro non solo le persone ma anche gli oggetti, cosa questa, che rivoluzionerà l’organizzazione del lavoro nell’industria e nei servizi con prevedibili ricadute negative  sull’occupazione senza effettive garanzie di sviluppo economico. La Tv la vedremo ad altissima definizione con una progressiva migrazione dei segnali dalle antenne collocate sui monti al cavo in fibra ottica e alle torri telefoniche. I programmi radiofonici, superando la barriera interferenziale della FM e la carenza di frequenze per il DAB,   potranno essere ascoltati ad altissima fedeltà da ogni parte del globo sulle autoradio di nuova generazione.  Si prevedono grandi affari per le Telecoms ma questo è un altro capitolo da valutare attentamente per non permettere la concentrazione dei mezzi di comunicazione in poche mani come è ampiamente spiegato  nella intervista al Presidente della REA – Radiotelevisioni Europee Associate, Antonio Diomede, realizzata dal giornalista Rainero Schembri  e pubblicata nel lavoro editoriale Radio e Tv al Bivio edizione www.Amazon.it  Radio e Tv al Bivio racconta e documenta passo passo come il Potere mediatico nazionale e mondiale va accentrandosi sempre più nelle mani dei colossi della comunicazione con grave rischio per i modelli democratici e di sviluppo economico fin qui vissuti. Se è vero, come è vero, che il digitale e la diffusa disponibilità della rete,  a banda larga su fibra ottica o via etere che sia,  consentirà un pluralismo informativo illimitato, di contro produrrà mostruosi oligopoli proprietari dei mezzi di comunicazione (siti e frequenze radiotv,  torri telefoniche e impianti TLC terrestri) di difficile controllo democratico. In effetti man mano che il progresso tecnologico avanza, contrariamente a quanto si era pensato, diminuisce l’autodeterminazione dei popoli e dei singoli individui divenuti   “oggetti nelle mani” dei nuovi padroni dei grandi centri mediatici e del cosiddetto “libero mercato”.  Radio e Tv al Bivio , inoltre,  evidenzia le contraddizioni della legislazione relativa al settore radiotelevisivo locale rispetto al dettato costituzionale e al modello di sviluppo propagandato dal Governo. Una copia di Radio e TV al Bivio non può mancare sulla scrivania dell’editore, del direttore responsabile e dei componenti la redazione.

San Cesareo, 07 02 2018

REA – Radiotelevisioni Europee Associate

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