REA: 10 gennaio 2022 – Extra gettito RAI alle locali: Fuortes ha ragione, però la RAI chieda la riforma del DPR 146/17 ed esca da Confindustria
L’indignazione dell’Amministratore Delegato RAI, Carlo Fuortes sui 110 milioni di euro del canone RAI versati nel Fondo per il pluralismo e l’innovazione tecnologica, per la parte di spettanza alle radiotv locali, pari a 50 milioni di euro, è pienamente condivisibile nella misura in cui intendesse riferirsi alle modalità corporative di riparto regolate dal D.P.R. 146/17 che assegna l’80.75% dell’importo a un gruppuscolo di editori organizzati dalla lobby interna al settore da Confindustria comunicazioni a discapito di 1450 piccole e medie radiotv completamente abbandonate dallo Stato. Se questa è la missione del Fondo sul pluralismo gestito dal Mise, Fuortes ha ragione. Quel fondo ha sottratto 670 milioni di euro in sei anni dalle casse dello Stato per finanziare non il pluralismo ma l’accentramento dell’informazione locale per evidenti, documentati, motivi esposti nell’Atto di invito e diffida all’Antitrust e AGCOM dalla REA e dal sindacato LibersindConfsal sulla violazione delle norme relative alla concorrenza grazie agli aiuti di Stato concessi dal DPR 146/17. Intanto, bene farebbe Fuortes a prendere la decisione di far uscire la RAI da una organizzazione sindacale privata come Confindustria che nulla ha che spartire con la tutela dell’interesse del servizio informativo d’interesse generale proprio dell’azienda pubblica a beneficio dello sviluppo del pluralismo. REA– Radiotelevisioni Europee Associate
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