(Foto: sullo sfondo di Quito, Salvatore Foti)
Di Salvatore Foti (Presidente Comites Ecuador)
Non solo in Ecuador ma un po’ ovunque assistiamo al fenomeno della scarsa propensione deli italiani a iscriversi all’Aire (l’anagrafe degli italiani all’estero). Perché? Perché una volta che si è iscritti e si ha bisogno di qualcosa della sanità in Italia cominciano i problemi, soprattutto per i cittadini di una certa età. È vero che alcune modifiche sono state apportata ma non basta, ci vuole molto di più.
Comunque, oltre all’assistenza sanitaria, ci sono anche altre questioni aperte. Gli iscritti all’AIRE quando vengono in Italia non possono, ad esempio, avere la patente e non possono aprire un conto corrente, solo perché non hanno la residenza. Non nego che ci siano delle motivazioni alla base di queste limitazioni ma occorre la necessaria volontà politica per superarle. Non si capisce, ad esempio, perché lo Stato non si regola con gli italiani all’estero come fa con i cittadini dell’Unione Europea, ai quali chiede semplicemente un esamino per ottenere la patente. Cosa che a uno come me non viene consentito di fare. Ma è una situazione normale questa? È normale, poi, che uno che non si chiami Pablo Escobar, e quindi non sia un pericoloso trafficante di droga, abbia enormi difficoltà a trasferire in Italia i suoi pochi risparmi maturati all’estero?
In parole povere, un italiano che s’iscrive all’AIRE non può e non deve perdere in automatico tanti diritti. Se c’è una precisa volontà politica si possono sicuramente trovare dei giusti compromessi e delle adeguate soluzioni. Purtroppo, fino ad ora questa volontà politica è mancata sia a destra, sia a sinistra o al centro. Ma poi non lamentiamoci che prima di iscriversi all’AIRE un cittadino italiano all’estero ci pensi tre volte.
Per essere iscritto all’’aire si deve avere cittadinanza italiana. Se va in vacanza ha i diritti preservati. Può guidare con la patente della sua provenienza. Se ritorna per risiederci seguendo la prassi legale si può’ risolvere anche il problema della patente e se uno non è’ residente non può’ ricevere la patente, mi sembra corretto, quindi non capisco cosa dice. Se una persona ha la cittadinanza italiana ed è’ iscritto all’’aire perde dei diritti? Magari la sua è’ solo una questione personale e dunque non può pretendere di scomodare il governo italiano, anche in considerazione dei tanti problemi che devono affrontare credo più’ importanti del suo. Saluti.