SANREMO 2015 – Una bella Arisata

Una bella Arisata

di Antonio Diomede – Paolo Lunghi

Si riparte giustamente dai giovani e anche qui vince la Toscana, nonostante una simpatica gaffe di Carlo, che ci può stare, tutto procede bene, potremo discutere sul meccanismo di votazione dei giovani ad eliminazione diretta, che inevitabilmente sacrifica qualcuno non portando ad una vittoria del migliore, ma del più fortunato, ma chi non ha passato il turno sicuramente avrà modo di rifarsi.

Un bella insalatina dallo spazio con la Cristoforetti, poteva anche starci come un’altra eccellenza del nostro Paese che ci ha fatto vivere un po’ nello spazio.

Poi alla insegna dei “Migliori Anni” si va avanti con la serata delle cover, un modo intelligente per riscoprire la storia musicale della nostra Italia, una ventata di “Aria Fresca” per chi conosce Carlo, ormai da anni consolidata. Ognuno di noi, per un motivo o un altro, ha una canzone nel cuore legata ad un amore o ad un sogno, rimetterle in gioco, non è solo un operazione musicale, ma serve a riaprire un cassetto nella memoria personale, riproporle insomma è una garanzia di successo.

Luca e Paolo, perfetta parodia sui cantanti “famosi” che ormai sono diventati come i pittori: hanno più valore da morti che da vivi, poi grande e puntuale analisi sulla conquiste dei matrimoni gay.

 Possiamo ben dirlo questo è il festival della normalità, una normalità che convince.

 Fino ad oggi il vincitore del festival è indubbiamente Arisa che ci fa e se pur spontaneamente ed in modo estremamente naturale, ci riesce benissimo.

 Il ritorno degli Spandau Ballet non fa altro che rafforzare pesantemente  la linea guida del festival contiamo in tutti i sensi, non ultimo il coinvolgere emotivamente la gioventù degli anni 80’ ormai ultracinquantenne.

 Tanto per ricordarlo: Nec con un bell’evergreen si aggiudica la palma e Masini, altro fiorentino doc, si posiziona al terzo posto.

 Oggi quarta serata, vota una giuria di 8 esperti, 20 punti a testa a disposizione di ogni giurato, che può attribuire un massimo 10 punti allo stesso cantante. Questa sera vota anche la giuria demoscopica con 300 votanti più 60 riserve a disposizione nel caso di problemi con i primi 300.

 Probabilmente, ma è solo una nostra intuizione niente di più, vedremo gli Spandau ed il Volo, prossimamente “chi sa dove e chi sa quando” cantare insieme!

 Alla fine questo i Conti li sa fare e nonostante si dica che “battersi è molto più bello che vincere” spesso si fa solo per retorica è importante battersi, senza disprezzo per chi in una gara perde, ci mancherebbe, ma vincere, come direbbero in Toscana a Sanfrediano è “più meglio”.