(Foto: immagine dello spettacolo al Teatro Vascello di Roma)
Antonio Rezza e Flavia Mastrella tornano a calcare le scene del Teatro Vascello di Roma con due spettacoli imperdibili e profondamente attuali: Bahamuth e Anelante. Due opere che incarnano l’irriverenza e la profondità della loro arte, dove il corpo e lo spazio scenico si fondono in una simbiosi inimitabile. Entrambi gli spettacoli sono il risultato di un linguaggio unico e mai banale, che combina la fisicità di Antonio Rezza con la visione di Flavia Mastrella. Vincitori del Leone d’Oro alla carriera per il Teatro alla Biennale di Venezia nel 2018, continuano a stupire e a interrogare lo spettatore con opere che sono al contempo sfida intellettuale e pura ricerca teatrale.
Bahamuth (dal 7 al 12 gennaio 2025)
L’opera, del 2006, è liberamente associata al ‘Manuale di zoologia fantastica’ di J.L. Borges e M. Guerrero. In una scatola prospettica senza pareti, che costringe e amplifica il supplizio del corpo, un uomo trascorre l’agonia che lo porterà a una nuova vita fatta di rigurgiti tribali e storie trapassate, inquinate da assilli contemporanei. Lo spettacolo è una danza, salti verticali e spasmi che sollecitano le membra e sconvolgono gli organi interni. La parola si alterna all’urlo, ritmo e movimento trasformano il corpo. L’azione esplora gerarchie, meschinità e illusioni sociali, gli eventi si susseguono come in un montaggio.
Anelante (14 al 19 gennaio 2025)
Anelante è, secondo gli autori, “un participio presente che simboleggia la brama di potere, l’uomo che vuole sostituirsi a dio, uno spasmo degli occhi». La creazione si ispira alla lotta quotidianadell’uomo contemporaneo contro la società che lo muta in un’entità virtuale. Un linguaggio che porta in scena corpi di strabordante vitalità, con la genialità, graffiante e l’ironia corrosiva tipica delle opere di Rezza e Mastrella. Un matematico parla senza comprendere ciò che dice, un adolescente sovverte il buon senso, mentre figure imprigionate lungo muri piatti osservano e spiano senza essere viste. L’assurdo diventa specchio della realtà contemporanea, dove l’individuo è confinato tra barriere sociali e digitali. La logorrea verbale e il dissidio fisico si fondono in un ritmo travolgente che dissacra la comunicazione e denuncia l’alienazione. Il muro si concede a interpretazioni e riciclaggio dei concetti. Come un monitor il muro suscita l’idea di chiusura, delimita i confini, pone un freno agli sconfinamenti. Ma dietro al muro vagheggia il nulla, l’ignoto. Anelante è un’esplosione di virtù, umorismo devastante e arte scenica, che mette a nudo l’uomo, il suo bisogno di libertà e la sua incapacità di ottenerla.
Teatro Vascello: via Giacinto Carini n.78 00152 Roma tel. 065881021 fax 065816623 E-mail: amministrazione@teatrovascello.it
INFO ORARI: dal martedì al venerdì h 21; sabato h.19, domenica h.17, lunedì h 21
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